Target 6.1 degli SDG 6 parla di accesso universale ed equo all’acqua potabile che deve essere sicura ed economica per tutti.
Si indica quindi un’acqua potabile adeguatamente protetta dalla contaminazione esterna, in particolare dalla materia fecale. Le fonti d’acqua “migliorate” in un ambiente scolastico coinvolgono tubature, pozzi e sorgenti protette. Le fonti “non migliorate” includono pozzi o sorgenti non protetti e acque superficiali (ad esempio laghi, fiumi, ruscelli) o qualsiasi altra fonte in cui l’acqua non sia protetta dall’ambiente esterno e, quindi, dalle possibili contaminazioni che ne possono derivare.
Le linee guida dell’OMS (2009) e dell’UNICEF affermano che la scuola deve fornire in ogni momento un punto d’acqua affidabile ed accessibile per il personale e gli studenti, compresi quelli con disabilità. Devono essere osservati i seguenti rapporti:
• 1 punto d’acqua per 12 studenti in età prescolare;
• 1 punto d’acqua per 20 studenti al di sopra del livello prescolare;
• 1 punto d’acqua per 10 membri del personale;
• acqua microbiologicamente libera di E. coli o batteri coliformi termotolleranti in 100 mL;
• l’acqua di fonte non protetta deve essere trattata per garantire la sicurezza microbiologica;
• la quantità minima di acqua necessaria per tutti gli studenti e i funzionari è di 5 L/hab/d;
• la quantità d’acqua per lo sciacquone è di 1,5-3 L/hab/d.
Ringraziamo Carmencita Tonelini, oltre che per il prezioso lavoro di coordinamento delle attività, anche per le belle immagini realizzate per il progetto!